Amsterdam accoglie il giro con la cortesia e la socievolezza che è propria del popolo olandese. Una cortesia che a tratti sembra essere troppo leggera, eterea, in punta di piedi. Nella terra dei tulipani il rosa è un colore conosciuto che però non lega con le emozioni forti e sanguigne di un evento che impatta in una città che vive sottovoce ogni cosa.
Sarà un giro per scalatori o regolaristi? Quale tappa deciderà la corsa in rosa. Sarà uno dei tragurdi finali dolomitici oppure qualcosa lo si potrà dire prima delle arrampicate finali?
Esperti, giornalisti, tecnici e anche appassionati si interrogano in queste ore e non è difficile trovare di mano in mano anche le accoppiate delle puntate giocate o da giocare.
Cadel Evans iridato campione del mondo su strada è sulla bocca di tutti. A lui il numero 1 sulla maglia - che sarebbe dovuto toccare a Menchov vincitore del Giro 2009 che però quest'anno non sarà della comitiva. A fianco di Evans il taccuino dei bene informati è ricco. Su tutti spiccano i nomi di due scalatori Ivan Basso e Carlos Sastre.
Attenti a Vinokurov fresco vincitore della Liegi Bastogne Liegi e all'Astana che quest'anno presenta una squadra di tutto rispetto. Gli italiani? Dietro ai mostri sacri i nostri outsider sono Michele Scarponi (al suo sesto Giro, miglior piazzamento il 15° posto nel 2003), quota 25 per Damiano Cunego e Bradley Wiggins (specialista dell'inseguimento e con tre medaglie d'oro olimpiche al suo attivo), 40 per Garzelli e Vandevelde.
Ma attenzione anche a Nibali. Potrebbe essere la sua occasione di carriera. Scelto l posto di Franco Pellizotti, fermato per valori anomali, la Liquigas punta sullo squalo dello stretto.
E' tutto pronto quindi per l'avventura e quest'anno lo spettacolo è assicurato.
Pietro Plastina
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