Bettini, tante cadute
Il Ct non si preoccupa :"E' sempre stato così"
Cadere e poi rialzarsi. Accusare il colpo, stringere i denti e poi ripartire. E' un attimo e tutto avviene per caso, per poco, per niente. Basta una curva, magari una sbandata, un ostacolo improvviso, una fatale distrazione o magari l'asfalto bagnato. E perche' non un cane, come avvenne per Pantani?
A Horsens il ruzzolone e' stato provocato da uno sconsiderato spostamento da sinistra verso destra di Roberto Ferrari che se l'e' cavata con la retrocessione all'ultimo posto dell'ordine d'arrivo. L'ultimo capitombolo, di una lunga serie che ha caratterizzato il 95/o Giro ciclistico d'Italia, si e' registrato ieri, a Frosinone, a poco meno di 400 metri dall'arrivo della 9/a tappa.
Il Giro 2012 finora ha regalato qualche emozione e molte cadute. E non solo negli ultimi chilometri. Solo all'ex maglia rosa, lo statunitense Taylor Phinney, e' capitato di finire a terra per quattro volte di seguito nelle prime cinque tappe: quasi un record.
''La cadute nelle gare ciclistiche ci sono sempre state - spiega il ct azzurro Paolo Bettini, come nelle altre gare, i corridori sono sempre finiti a terra. Niente di nuovo, dunque, sui pedali. E poi, conti alla mano, di cadute pericolose finora ce n'e' stata solo una, a Horsens, in Danimarca, nella 3/a tappa. Li' si che hanno rischiato, per il resto tutto normale''.
Si e' parlato di gruppo 'anarchico', cioe' senza un leader carismatico e con tantissimi specialisti disposti a dare tutto pur di conquistare la vittoria. Una volta erano i corridori a lamentarsi dei percorsi, ritenuti troppo pericolosi, a rischio, oggi sono loro stessi a chiedere scusa per errori e disattenzioni, com'e' avvenuto ieri a Filippo Pozzato. Lo spagnolo ventoso, ieri vincitore a Frosinone, non ha usato mezze misure, accusando i colleghi che ''le carte nemmeno le guardano''.
''Le cartine - sottolinea Bettini - lasciano il tempo che trovano. Magari dovevano farsele spiegare meglio, anche se va detto che finora - tranne a Horsens - si sono viste solo cadute banali. Dipende dagli arrivi. Esiste un leader delle volate, sappiamo tutti quanto sia forte Cavendish, ma anche Cipollini avrebbe fatto fatica nell'arrivo di ieri. Quando l'arrivo non e' lineare tutto diventa piu' difficile''.