L'oro olimpico resta ancora tabu' per Clemente Russo. Come quattro anni fa a Pechino, il 30enne pugile di Marcianise si arrende nella finale dei pesi massimi, stavolta contro l'ucraino Oleksandr Usyk, cedendo per 14-11 (1-3, 7-5, 6-3 i parziali). Russo, iridato nel 2007, porta a casa cosi' il secondo argento olimpico della sua carriera, il settimo della spedizione azzurra in terra londinese col bottino complessivo delle medaglie italiane che sale a 22.
"Usyk, piu' che piu' bravo e' stato piu' furbo, Russo era un po' stanco, ha avuto poco riposo dall'ultimo match, con un po' piu' di riposo l'avrebbe battuto. Usyk non e' piu' forte ma piu' furbo". Cosi' Francesco Damiani commenta l'esito della finale dei pesi massimi. "Russo e' andato meglio nella prima ripresa, un po' meno nella seconda ma poteva starci un punto in meno per l'ucraino che pero' nel complesso ha meritato, si e' difeso bene - riconosce il ct azzurro - Sono soddisfattissimo, Clemente ha fatto il suo dovere ed e' arrivato in fondo". Resta il rammarico per il poco riposo ("era un po' imballato sulle gambe") ma "togliamoci il cappello davanti a un avversario che ha meritato di vincere".