Alexander Kristoff ha vinto la 105esima edizione della Milano-Sanremo, la prima delle classiche di primavera di 294 chilometri. Il norvegese della Katusha, che succede nell'albo d'oro al tedesco Gerald Ciolek, si e' imposto in volata su un tracciato identico a quello del 2007, allorche' trionfo' lo spagnolo Oscar Freire, dopo la cancellazione delle Manie ed il mancato inserimento della nuova ascesa della Pompeiana, tra Cipressa e Poggio. Lo sprint del 26enne di Oslo, il primo norvegese a mettere in bacheca la Classicissima di Primavera, e' regale e non lascia scampo allo svizzero Fabian Cancellara (Trek) e all'inglese Ben Swift (Sky).
Il migliore degli italiani e' Sonny Colbrelli (Bardiani-Csf), sesto, mentre Sacha Modolo (Lampre-Merida) e' decimo. La corsa, caratterizzata come lo scorso anno dal maltempo e dal freddo, si e' subito accesa con una fuga a sei di Haas, Parrienello, Tjallingi, Bono, Barta e De Maar. Il gruppetto si andava lentamente assottigliando, mentre le condizioni meteo costringevano al ritiro nomi di primo piano come Ulissi, Kwiatkowski e Rainshaw. Restano in quattro davanti su Capo Mele e Capo Berta, due (De Maar e Tjallingi) sulla Cipressa, dove De Marchi alza il ritmo per Sagan. E dove Vincenzo Nibali tenta l'assolo con uno dei suoi proverbiali scatti. Il siciliano dell'Astana fa subito il vuoto e arriva ad accumulare circa 25" dai migliori, annullando di fatto la fuga di giornata. La Bmc pero' non concede spazio e, sul Poggio, anche il re del Giro e' rimontato. Rast prima e Battaglin poi provano a sorprendere i big, Gilbert pero' sorveglia con Bennati alle ruote.
Insomma, come accade sempre piu' spesso, l'ultimo strappo prima dell'arrivo non fa selezione, tanto che Degenkolb, dopo una foratura, riesce a rientrare. Si sfilano Greipel e Cavendish in discesa Van Avermat mette in fila il gruppo all'attacco dell'Aurelia, dove Colbrelli fila via con qualche timore di gruppo. La volata e' inevitabile e Kristoff, bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012, impone di forza la sua legge sui rivali, conquistando la seconda affermazione stagionale dopo la seconda tappa del Giro dell'Oman. Cancellara sbatte i pugni sul manubrio, Sagan e Cavendish si leccano le ferite per non aver potuto nemmeno partecipare al colpo di reni che ha eletto un vichingo sul trono della Classicissima.