Pancalli ottimista, numero di azzurri più alto di sempre
Il presidente del Comitato olimpico torna poi sul caso Macchi: "Dispiace ma ha violato codice antidoping"
''Sono molto ottimista. Sono convinto che le federazioni abbiano lavorato bene ed anche il Comitato Paralimpico nel suo insieme; un grande risultato l'abbiamo gia' ottenuto. Con 97 atleti e' la piu' ampia delegazione azzurra di sempre da Seul ad oggi, vale a dire che si e' curato il top level ma anche la promozione''.
In partenza per Londra, dove si svolgeranno i sesti Giochi Paralimpici, sono queste le aspettative di Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano paralimpico, avvicinato all'aeroporto di Fiumicino poco prima di imbarcarsi sul volo Alitalia, vettore ufficiale della spedizione azzurra.
Con Pancalli, vola oggi a Londra anche il Capo Missione, il Segretario Generale del Comitato italiano, Marco Giunio De Sanctis. ''Potremo sicuramente puntare al dato di Pechino - aggiunge Pancalli - abbiamo i nostri punti di forza: il ciclismo, l'atletica, il nuoto ma attendiamo conferme da scherma, tennistavolo, accanto alla soddisfazione di avere il basket in carrozzina, che da Atene era assente."
"Londra 2012, per il nostro movimento, ha lo stesso significato che ha ogni paralimpiade: l'occasione, grazie anche al ruolo dei media, di accendere i riflettori in maniera piu' efficace e pervasiva sull'attivita', non solo sui risultati dei ragazzi ma sulle straordinarie storie che vi sono dietro. Un veicolo di promozione dello sport sul territorio per avvicinare tanti ragazzi disabili: e' l'obiettivo piu' importante. L'Italia e' cambiata in questo, e' cambiata la qualita' dell'attenzione: si va oltre le storie solidaristiche, si guarda ad atleti con la A maiuscola e cio' significa fare cultura''.
Infine, un commento sullo stop al ciclista Fabrizio Macchi, dopo il deferimento della procura antidoping del Coni: ''E'stato un atto dovuto - spiega Pancalli - provo profonda amarezza per lui ma ha violato una norma del codice antidoping: chi veste la maglia azzurra ha delle responsabilita' in piu' e deve tenere comportamenti che siano rispondenti ai codici etici e morali che la maglia azzurra richiede. Fabrizio spero avra' modo di spiegare, nel corso del dibattimento della giustizia sportiva, la sua posizione''.
martedì, 28 agosto 2012, ore 11.46