Pistorius fuori, lo stadio applaude
Ultimo nella semifinale dei 400, il vincente gli chiede la pettorina col nome
Tutto lo stadio Olimpico di Londra ha salutato Oscar Pistorius al termine della seconda semifinale dei 400 metri, in cui il sudafricano ha mancato l'accesso alla finale piazzandosi ultimo.
Il pubblico ha voluto sottolineare ugualmente la prova del primo atleta bi-amputato a partecipare ai Giochi, ed agli applausi Pistorius ha risposto con un inchino.
Il vincitore della semifinale, Kirani James, e' andato ad abbracciare il sudafricano e gli ha chiesto di scambiare il numero di gara.
I miracoli non si ripetono. Il suo, Oscar Pistorius, l'ha gia' vissuto ieri quando e' sceso in pista con avversari normodotati, lui che al posto dei piedi ha due protesi in fibra di carbonio e si e' pure qualificato per la semifinale arrivando secondo in batteria. Un prodigio che il ragazzo sudafricano ha trasmesso a milioni di persone abili in maniera diversa ma comunque in grado di condurre una vita normale.
Stasera Oscar c'ha riprovato, ma agonisticamente non c'e' stata storia anche se la storia con la esse maiuscola era stata gia' fatta. E' partito piano, ha tentato il recupero, ma si e' chiaramente imballato finendo ultimo, applauditissimo da tutto lo stadio in piedi. Gli si e' avvicinato il vincitore Kirani James, una pacca e la richiesta dello scambio di pettorale come fanno gli atleti quando si trovano di fronte a un grande campione. ''Giu' il capello davanti a lui'', l'omaggio di James.
''Questa mia esperienza alle Olimpiadi è stata bellissima, da andare fuori di testa, ho veramente realizzato un sogno'', ha salutato invece il sudafricano, dopo che l'intero stadio gli aveva riservato un'ovazione e lui aveva risposto con un inchino. ''Il mio obiettivo qui era la semifinale, e l'ho centrato. Per questo adesso ringrazio tutti e da domani comincerò a pensare alla gara della staffetta''. Intanto c'e' l'omaggio dei rivali in pista.
''L'omaggio di James e' arrivato subito dopo aver superato il traguardo, ed è stato molto gentile da parte sua. Del resto siamo amici e abbiamo una vita simile, da atleti. L'Olimpiade è anche questo, vivere un certo spirito e stringere tante amicizie che poi ti rimangono''. I miracoli non si ripetono, certe belle favole si'.
domenica, 5 agosto 2012, ore 22.18