Rugby: Argentina di misura sull'Italia grazie a difesa ordinata
Ultima gara autunnale. Una meta per parte, decidono i piazzati
L'Italrugby chiude il trittico dei test-match novembrini con una sconfitta di misura. L'Argentina vince all'Olimpico di Roma per 19-14 perchè, innanzitutto, può schierare un kicker vero (Sanchez), che si aggiudica agevolmente il duello a distanza con il suo dirimpettaio Allan, capace di chiudere la sua prova con quattro errori su punizione. I Pumas, poi, mettono in campo, sotto la pioggia battente, una difesa ordinata ed una mischia potente che nella ripresa fanno la differenza e che costingono gli azzurri di Jacques Brunel a incassare la seconda sconfitta di questo novembre internazionale.
Gli inni, il minuto di silenzio in memoria delle vittime dell'alluvione in Sardegna, un Olimpico che non regala il solito colpo d'occhio, anche per colpa del maltempo che sta flagellando la capitale da tre giorni. Quando azzurri e Pumas si incontrano, però, non c'è alibi che tenga: le motivazioni e l'intensità sono sempre massimali. Figurarsi per la giovane Italia con sei 'argentini' nel XV, che studia per diventare grande in vista del prossimo Sei Nazioni: trequarti con l'età media di 23 anni e lo scozzese-veneto Allan numero 10 con licenza di calciare.
Ed è proprio l'apertura del Perpignan a decidere, a favore degli ospiti, la prima frazione di gioco. Tre le punizioni che sbaglia, stesso numero di quelle che infila: un bilancio davvero mediocre che pesa eccome sulla performance degli azzurri. Che Allan, sempre su piazzato, sul 6-0 e poi sul 9-10, fallendo al 38' e al 43' le punizioni di un sorpasso che, per quanto visto in campo, sarebbe stato anche meritato perchè l'Argentina fa davvero poco, anche se al 21' firma la prima meta dell'incontro con Imhoff, trasformata da quel Sanchez che, al 34', non si fa sfuggire il piazzato del nuovo sorpasso con cui si va al riposo.
Nella ripresa, Allan sbaglia ancora un piazzato (9'), Sanchez invece ne realizza un altro (15') e si porta sul 13-9. I Pumas però lentamente 'spariscono', schiacciati o quasi nei loro 22 dagli azzurri, più propositivi e agevolati, al 21', dal cartellino giallo che il neozelandese Pollock sventola al pilone Ayerza. E un minuto dopo arriva la prima marcatura italiana con Campagnaro, avallata dal Tmo ma non da Allan, che manca la trasformazione. Sul 14-13 per gli azzurri si intensificano i cambi, anche Sanchez si esibisce in una punizione corta (26') ma, al 28', centra l'acca con il suo piede calibrato per il nuovo vantaggio sudamericano (16-14).
Ed è ancora lui, al 33', a siglare il drop del 19-14, un risultato che resterà tale nonostante, nel finale, l'Italia prema davanti alla linea di meta avversaria, rimediando però solo un pugno di mosche e l'uscita in barella di Canale, che cade male sull'ovale. Insomma, gli azzurri non riescono nella piccola impresa di battere l'Argentina e, da questi test match, portano a casa solo la vittoria, non certo esaltante, contro le Isole Fiji. Un po' poco per pensare ad un'Italia competitiva in vista del Sei Nazioni.
sabato, 23 novembre 2013, ore 17.51