Sotto il cielo d'Irlanda scatta oggi la 97ª edizione del Giro d'Italia, per la dodicesima volta al via fuori dai confini nazionali. Alla partenza della cronometro a squadre di Belfast (21,7 km), prima delle tre tappe previste nella terra di James Joyce, 198 corridori suddivisi in 22 team. Uno di loro arriverà al gran finale di Trieste, il 1° giugno, con addosso la maglia rosa del vincitore, al termine dei 3449,9 chilometri da percorrere nelle ventuno tappe complessive previste dal programma. Per la gioia degli appassionati, il Giro 2014 si preannuncia tra i più incerti di sempre. Gli addetti ai lavori sono concordi nel ritenere sì decisive le tappe di montagna ed in particolar modo la penultima, quella con il traguardo posto sul mitico Zoncolan, ma anche nel mettere in guardia gli uomini di classifica dalle prime, insidiose tappe: il vincitore potrebbe 'emergere' di nascosto già nella settimana iniziale. In totale sono sei le frazioni in linea con arrivo in salita (Montecopiolo, Sestola, Oropa, Montecampione, Val Martello, Rifugio Panarotta e Zoncolan).
Oltre a quella a squadre odierna di Belfast è prevista una crono individuale in Piemonte, 46,4 km da Barbaresco a Barolo. Altro momento decisivo, la cronoscalata di 26,8 km da Bassano al Monte Grappa. Sulla carta regna l'equilibrio e sembra non esserci un vincitore annunciato: la lista dei partecipanti non vede al via big come Alberto Contador, Chris Froome e Bradley Wiggins. Ma i bookie hanno già individuato i loro favoriti e sono tutti stranieri: il colombiano della Movistar Nairo Quintana, secondo al Tour 2013 e probabilmente in questo momento il più forte corridore al mondo in salita, e il 35enne della Katusha Joaquin 'Purito' Rodriguez, secondo al Giro 2012. Lo spagnolo in particolare sembra ormai aver raggiunto la maturità necessaria per portare a casa, finalmente, un grande giro. Quintana non ha lasciato il segno nella prima parte di stagione ma potrebbe aver risparmiato energie proprio per la corsa rosa.
Per puntare al trionfo finale, entrambi dovranno superare le 'forche caudine' delle prove a cronometro e dimostrarsi non solo i re delle montagne. Altri possibili candidati al trono il sempreverde Cadel Evans, terzo nella scorsa edizione e trionfatore nel 2011, e Rigoberto Uran. Oltre all'esperienza l'australiano può vantare il supporto di un elemento come Samuel Sanchez. Il colombiano è in cerca di un salto di qualità dopo aver cercato in più di un'occasione uno spazio al sole lo scorso anno. Da tenere d'occhio anche il canadese Ryder Hesjedal, che sbaragliò tutti a sorpresa nel 2012. Difficile vedere un Daniel Martin con la maglia rosa a Trieste: l'irlandese, doverosa presenza vista la location di partenza della corsa, potrebbe 'accontentarsi' di salire al podio di qualche tappa e portarsi a casa la maglia azzurra. Gli italiani scattano al via, purtroppo, senza un vero nome forte capace di contrastare Quintana e Rodriguez: pesa e non poco l'assenza di Vincenzo Nibali, vincitore della scorsa edizione e proiettato quest'anno al Tour de France, ma potrebbe ritagliarsi uno spazio importante il 'piccolo' scalatore Domenico Pozzovivo, vero outsider della pattuglia azzurra e in netto miglioramento nei suoi punti deboli, cronometro e pianura.
Scalpita anche il veterano Michele Scarponi, che si vide assegnare la maglia rosa nel 2011 dopo la squalifica di Contador. E chissà che la corsa rosa 2014 non faccia da trampolino di lancio ad uno degli azzurrini più promettenti, il 'baby' sardo Fabio Aru, che molti vedono già pronto a lottare ai piani alti della classifica. Appena 23 anni, ma tanta grinta da vendere: rivedersi, all'occorrenza, la tappa 2013 delle Tre Cime di Lavaredo, quando strappò, con una prestazione d'altri tempi, un quinto posto tra la neve e il ghiaccio. In qualche tappa potrebbe spuntare il nome di Diego Ulissi, Moreno Moser ed Elia Viviani. Se sarà impresa ardua per i nostri colori andare a caccia della 70/a affermazione nella storia del Giro, l'edizione 2014 legherà comunque il suo nome ad uno dei suoi indimenticati campioni: Marco Pantani. Doveroso ricordarlo il nel decennale della sua morte: al 'Pirata' saranno dedicate l'ottava e la 14/a tappa e sarà intitolata la salita di Plan di Montecampione.