Un Giro straniero

Vince al Terminillo Chris Sorensen (Saxobank). Vinoukurov ancora rosa. Nibali a 1’33”
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Giro d'Italia
16-05-2010

Un Giro straniero

Vince al Terminillo Chris Sorensen (Saxobank). Vinoukurov ancora rosa. Nibali a 1’33”

Il danese Chris Anker Sorensen (Saxo Bank) si e' imposto per distacco nell'ottava tappa del 93esimo Giro d'Italia, la Chianciano Terme-Terminillo di 189 chilometri con arrivo in salita. Sorensen ha trionfato dopo una fuga di 113 km che lo ha visto protagonista insieme ad altri 16 corridori. Il danese ha staccato sull'ultima salita l'italiano Simone Stortoni della Csf Inox, che ha tagliato il traguardo in seconda posizione con un distacco di 30''. Il gruppo della maglia rosa Alexandre Vinokourov e' giunto a circa un minuto, regolato in volata da un ottimo Damiano Cunego.

"Per me e' stato favoloso vincere, soprattutto perche' qualche settimana fa avevo qualche problema fisico". Reduce da una frattura alla clavicola che aveva messo in forse la sua partecipazione al Giro, Chris Sorensen si gode il successo per distacco sul Terminillo, dove era situato il primo arrivo in salita. "Pensavo di dover rinunciare al Giro e invece sono venuto e sono riuscito a vincere. Sono felicissimo".

Ci ho provato due volte ma gli uomini di classifica si controllavano e sapevo, conoscendo gli ultimi chilometri, che sarebbe stato difficile fare la differenza in salita. E poi, nelle gambe c'era ancora la fatica di ieri". Stefano Garzelli e' stato tra gli italiani piu' attivi nella tappa con arrivo in quota sul Terminillo ma i suoi tentativi d'attacco non hanno sortito effetto. "Si saliva veloci e a ruota si stava bene - racconta il varesino della Acqua&Sapone . L'importante pero' e' essere usciti indenni da questa prima, difficile settimana di Giro: se si va avanti cosi', arriveranno in pochi a Verona. Ora ci sono due o tre giorni tra virgolette non complicati, mi piacerebbe far bene a L'Aquila, dove ha sede il nostro sponsor. Di certo questa e' la corsa rosa piu' dura alla quale abbia mai partecipato: i minuti si prenderanno e si daranno senza sforzi, l'importante - conclude Garzelli - sara' vivere alla giornata con in mente lo Zoncolan tra una settimana".

Una tappa che non fornisce verdetti definitivi, come da previsione, ma regala agli italiani belle soddisfazioni. Una su tutte quella di Cunego che conferma lo stato di forma fatto vedere a Montalcino. Bella e commovente anche la tirata di Stortoni a 5km dal traguardo (secondo alla tappa) e le puntate in avanti di Garzelli, Scarponi.

Insomma se il podio non parla ancora italiano i nostri sono lì. Compreso Nibali che non perde secondi in classifica e dimostra di essere ancora psicologicamente pronto a sfidare la sfortuna di Montalcino. Vinoukurov non sveste la maglia rosa e d’altra parte nessuno lo metteva in discussione.

Ci si aspettava qualche fiammata dagli uomini di classifica che non c’è stata e qualche critica va fatta alla Lampre che ha attaccato per gran parte della frazione sbagliando in fase di chiusura di gara. Forse è un po’ presto aspettarsi scatti decisivi ma comunque lo spettacolo non è mancato.

La classifica è aperta e la prossima tappa che potrebbe offrire delle imboscate è quella dell’Aquila. Nei prossimi giorni non dovrebbe succedere nulla di eclatante. L’escursione termica dalla pianura alla vetta è stata pesante, circa 12 gradi, che ha inciso sul passo negli ultimi chilometri.

Dispiace l’abbandono di Petacchi dal Giro per l’assillo di una bronchite che non gli ha dato tregua e il forfait dei fratelli Masciarelli che hanno pagato il prezzo delle rovinose cadute nelle tappe precedenti.

Pietro Plastina
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