Campione europeo lo scorso 30 giugno a Helsinki, Fabrizio Donato conquista la medaglia di bronzo nel salto triplo all'Olympic Stadium di Londra. Originario di Latina, 36 anni il prossimo 14 agosto, l'atleta delle Fiamme Gialle centra la misura che gli vale la medaglia al quarto tentativo, saltando a 17,48. Davanti i due americani: oro all'iridato di Daegu Christian Taylor, che dopo aver rischiato l'eliminazione fa il personale stagionale a 17,81, argento per Will Claye a 17,62. Quarto un altro italiano, Daniele Greco, che si ferma a 17,34. Si tratta della prima medaglia italiana per l'atletica qui a Londra. A Pechino ne arrivarono due, ma entrambe nella marcia: il bronzo di Elisa Rigaudo nella 20 km e l'oro di Alex Schwazer nella 50 km.
Per l'ultimo podio olimpico sul campo bisogna invece risalire al bronzo di Giuseppe Gibilisco nell'asta ad Atene 2004. Nel salto triplo l'ultima medaglia e' stata invece firmata da Giuseppe Gentile, terzo a Citta' del Messico '68.
"Sono contento per questa medaglia ottenuta con il lavoro, con dedizione, con amore. Perche' non posso definirla sofferenza, perche' io mi diverto". . "Ho sempre pensato che il salto triplo e' un gioco e tale deve rimanere. Se riesce bene e se non va, bene lo stesso. Ora voglio continuare ad allenarmi per coltivare altri sogni".
"La medaglia al collo me la sono messa" attacca un Fabrizio Donato che sprizza gioia da tutti i pori. "Una medaglia conquistata con grande sofferenza, in una gara molto dura, perche' nelle gare che contanno gli atleti di livello spuntano sempre" dice un po' polemico. "Noi del triplo ogni anno siamo sempre nelle prime dieci posizioni, mentre altre specialita' si aggirano intorno alla ventesima" sottolinea parlando dei risultati degli altri italiani.
"E' stato un mese molto difficile, prima con l'infortunio alla schiena, poi al tendine sinistro. Ho preso un anti-dolorifico prima della gara per sopportare meglio il dolore. Prima di ogni salto sentivo male" rivela il finanziere che a 36 anni suonati e' salito sul podio di Londra 2012. "Mi sono fatto un bel regalo e forse a 36 anni vale di piu'" dice.
"Io solitamente inizio ad allenarmi molto presto per essere competitivo nell'indoor ed in 12 anni non ho mai saltato una gara indoor o all'aperto e per fare questo dopo variare la preparazione e questo mi portava ad essere meno competitivo all'aperto. Quest'anno, invece, l'infortunio mi ha fatto cambiare i piani di allenamernto e forse e' stata la mia fortuna" racconta Donato che poi mostra la maglietta disegnata dalla figlia Greta e la scritta sulle scarpe: "Questa volta oltre alla maglietta portafortuna mia figlia mi ha voluto scrivere qualcosa sulle scarpe" rivela, aggiungendo, poi che se non si hanno le persone giuste accanto non si va da nessuna parte.
"Ringrazio mia moglie, la mia famiglia, le Fiamme Gialle, che mi hanno salvato da idee strane che ogni tanto mi passano per la testa" dice, poi, fugando voci di dissapori proprio con il gruppo sportivo della Guardia di Finanza, aggiunge: "Le mie scelte tecniche vengono concordate tra me, il mio allenatore, le Fiamme Gialle e la federazione. Io sono in perfetta sintonia con tutti quelli che mi stanno accanto".
Quindi chiede scusa al suo allenatore: "E' stato bravo a tenere alto il regime del mio motore, nonostante la nevrite, prima, ed il tendine d'achille dopo - dice -. Gli devo delle scuse perche' dopo l'ennesimo dolore e dopo lo stop, sono stato un po' aggressivo con lui, ma lui ha saputo mantenere la calma assecondandomi".
"Alla fine sono quarto dietro ad un altro italiano. O io o lui potevamo essere sul podio e Fabrizio se l'e meritato dopo una lunga carriera, io spero di poterne fare altre tre di Olimpiadi".
Daniele Greco e' abbastanza contento del suo quarto posto nella finale del triplo dietro al compagno di nazionale Fabrizio Donato.
"Per molti sarebbe una batosta la medaglia di legno, a me da' grande grinta e grande voglia di affermarmi a livello internazionale. Lui ha coronato la carriera nel migliore dei modi con un oro europeo ed un bronzo olimpico, io ho ancora tanta strada davanti ed un quarto posto e' un grande risultato". Il triplista pugliese, poi, e' stato penalizzato anche dal ripresentarsi dei crampi che gli hanno impedito di effettuare tutti e sei i salti di finale.
"Io non riesco a saltare bene se non corro forte - spiega -. Il mio livello tecnico si alza man mano che corro forte, ma stasera ho avuto il problema crampi. Un problema che devo risolvere perche' ho fatto meta' gara, forse posso dire che con il minimo sforzo ho ottenuto il massimo rendimento" aggiunge con un sorriso un po' amaro. "Io so quello che valgo ed ho una marcia in piu che e' la mia fede che mi fa sperare in quello che dico".
Alla fine c'e' spazio anche per un saluto per i suoi amici, il suo paese, Galatone, riunitosi in piazza per fare il tifo per lui. "Hanno organizzato un grande schermo. Li saluto tutti e spero di non averli delusi, ma arrivare davanti a Fabrizio non sarebbe stato giusto!" conclude con una battuta Daniele Greco.