Evans e quel Giro che manca in bacheca
In Rosa a 37 anni: "Tutti mi chiedono quando lo vinci e io mi sono un po' stufato"
C'e' un posto vuoto nella stanza dei trofei di Cadel Evans, attuale maglia rosa del 97° iro d'Italia, qualcosa che lo spinge ancora a sacrificarsi e ad andare forte sui pedali: il Giro d'Italia. E la spinta, lo ha rivelato lui stesso con l'ironia che gli e' propria, gliela danno proprio i suoi compaesani: ''Sono anni che mi dicono: Cadel, ma quand'è che vinci il Giro? E io mi sono anche un pò stufato di sentire questa cosa''.
Sara' forse per questo che il veterano che puo' contare al massimo su un terzo posto, quest'anno ha anticipato la sua preparazione per essere pronto come non mai per la corsa rosa. Non piu' una gara per fare la gamba in vista del Tour, ma l'obiettivo da centrare ''visto che poi a luglio quest'anno per la prima volta saro' libero di portare mio figlio al mare''.
Partito senza i favori del pronostico, chiuso dal duello tutto ispanico tra 'el Purito' Rodriguez e Nairo Quintana, e' stato il ragazzo bianco cresciuto tra gli aborigeni il vero protagonista di questa prima parte del Giro con un secondo e un terzo posto di tappa e la rosa conquistata dopo una settimana.
Quanto agli avversari, lo spagnolo della Katusha e' tornato a casa con un paio di fratture, di cui una alla mano sinistra percui oggi e' stato operato in Spagna; mentre Quintana finora ha sonnecchiato in attesa di tempi migliori. Con Scarponi e Roche attardati, e fuori dai giochi a causa delle cadute rimediate,dei magnifici sei che dovevano contendersi la maglia rosa sono rimasti solo lui, Uran e Quintana. Al punto che qualcuno sospetta un'alleanza tra i due colombiani e gli chiede se lui conti sull'aiuto degli altri australiani: ''Non credo. A volte tra connazionali ci sono delle gelosie. Ma ci spero''.
Quintana ' l'avversario da battere in vista delle montagne che arriveranno dove lo scalatore colombiano sparera' le sue cartucce: ''Lui non si e' ancora visto in questo Giro - dice Evans - pero' e' la', tra i primi dieci in classifica, e l'anno scorso ha fatto secondo al Tour. Alla fine se la giochera'. Tra gli altri ho visto molto bene Pozzovivo che puo' andare forte in salita, e poi Ulissi, ma anche Kelderman e Majka. Tutta gente - sottolinea con un sorriso - piu' giovane di me. Ma io sto bene e posso ancora crescere''.
Ma proprio l'eta'che apparentemente lo penalizza potrebbe essere il punto a favore di Evans. A 37 anni, e con una carriera da vincente alle spalle, tutto si guarda con occhio diverso: ''E' vero - osserva- lavoro con piu' calma rispetto a quando ho cominciato e non penso in modo ossessivo alla vittoria''. Ecco perche' quel record detenuto da Fiorenzo Magni, vincitore del Giro a 34 anni potrebbe vacillare: specie se il buon Cadel dovesse far ricorso a uno di quei giochi di prestigio che i suoi amici aborigeni gli mostravano da bambino. A partire da oggi quando, dopo il giorno di riposo, la corsa ripartira' da Modena esattamente dove un altro esempio di longevita' sportiva, Fausto Coppi, indosso' la sua prima maglia rosa.
martedì, 20 maggio 2014, ore 10.56