Gara di tecnologia tra paesi poveri e ricchi
L'hi-tech gioca un ruolo cruciale
Le Paralimpiadi sono iniziate, lunga vita all'hi-tech. In nessun altra competizione al mondo, l'innovazione tecnologica gioca un ruolo così cruciale, decidendo, molte volte, chi conquisterà il podio. Tanto da spingere alcuni a sostenere che i Paesi più poveri in molti sport hanno poche speranze. La Cambogia, che ha la concentrazione più alta di persone amputate al mondo, ha mandato un solo atleta alle Paralimpiadi. Thin Sen Hong, una sprinter, ha un modello base di lame da corsa pagatogli dagli amici.
La sua allenatrice ha protestato affermando che la sua atleta sarà certamente penalizzata nella corsa contro colleghe che possono contare su lame ''che valgono decine di migliaia di dollari''. Le lame più celebri, quelle del sudafricano Oscar Pistorius, che torneranno sulla pista di atletica la prossima settimana dopo il loro storico debutto alle Olimpiadi, sono formate da 80 strati di fibra di carbonio e accumulano energia riutilizzandola nel momento più utile, quando la gamba si stacca dal suolo.
Le Flex Foot Cheetah, questo il nome del modello, sono state inventate da un amputato statunitense, Van Phillips, e sono prodotte da un'azienda islandese, la Ossur. Nelle Paralimpiadi l'innovazione è centrale da sempre, basti pensare alle sedie a rotelle dei primi Giochi tenutesi all'ospedale di Stoke Mandeville nel 1948, che pesavano dieci volte di più di quelle utilizzate al giorno d'oggi. E tocca anche gli sport più improbabili: nella boccia, a fare particolarmente invidia è la rampa usata dalla squadra britannica, che a quanto pare permette loro di essere più accurati dei rivali nel posizionare la biglia il più vicino possibile al pallino. La rampa in fibra di carbonio è prodotta da un'azienda dell'Hertfordshire, la Angle Consulting, che produce parti per le auto della Formula 1.
E infine esistono dispositivi come ''l'abito bionico'' ReWalk, sperimentato due anni fa dalla sciatrice britannica di discesa libera Jane Sowerby alle Paralimpiadi invernali di Vancouver. Prodotto dalla Cyclone Technology, un'azienda basata nello Yorkshire, l'abito in sostanza funziona come uno scheletro esterno che spinge le ginocchia e le anche a camminare con l'aiuto di stampelle. ReWalk ha permesso a Clair Lomas di completare la maratona di Londra quest'anno. Lomas è stata scelta anche per accendere il calderone paralimpico a Trafalgar Square.
giovedì, 30 agosto 2012, ore 18.31