Una mail al giorno...a Bela Guttmann
di Gigi Cavone
Caro signor Bela Guttmann,
è il suo destino. A oltre 30 anni dalla sua scomparsa, dopo una lunga e importante carriera prima da giocatore, poi da allenatore, la sua maledizione continua a produrre effetti. Lo sa bene il Benfica, che in quattro giorni ha perso (sempre al 93’, beffa delle beffe) prima la sfida scudetto contro il Porto, poi la finale di Europa League col Chelsea. E subito il pensiero va a lei, che fu un personaggio leggendario per i suoi tempi, un antesignano di Mourinho: cosmopolita, carismatico, istrione. E nella stagione 1961-‘62, da allenatore del Benfica, regalò alle “aquile rosse” la seconda Coppa dei Campioni consecutiva. Alla fine, presentatosi in sede per rinnovare il contratto, con tanto di sontuosa richiesta di aumento, se lo vide rifiutare.
Da lì l’anatema diventato famoso: “Il Benfica non vincerà più una Coppa dei Campioni né un titolo europeo per altri cent’anni”. Detto, fatto. Con quella di ieri sono 7 le finali giocate e perse dal Benfica in campo internazionale. L’appello è quasi inevitabile, signor Bela: da dove si trova, se può, torni sui suoi passi e annulli gli effetti di questo maleficio. Il Benfica ha già pagato abbastanza, e certamente sarà disposto a rendergliene merito per l’eternità. Cordialmente.
giovedì, 16 maggio 2013, ore 15.34