Secondo ed ultimo giorno di riposo al Giro d'Italia prima dei fuochi d'artificio, delle tre tappe che decideranno la corsa rosa, i traguardi di Cortina d'Ampezzo (mercoledì), Alpe di Pampeago (venerdì) e Passo dello Stelvio (sabato). Anche oggi il maltempo fa da cornice sgradita ad una carovana che, partita dalla Danimarca, non ha offerto spettacolo ed interpreti di prim'ordine, anche se il gran finale promette di far dimenticare le poche emozioni fin qui vissute. La maglia rosa, quella di leader della generale, è sulle spalle dello spagnolo Joaquin Rodriguez (Katusha), quinto padrone di una classifica che ha visto primeggiare anche l'americano Phinney, il lituano Navardauskas, l'italiano Malori ed il canadese Hesjedal.
Tutto è ovviamente ancora aperto perchè, dietro 'Purito', scalpitano ancora Hesjedal, distanziato di mezzo minuto, Ivan Basso, terzo a 1'22", il ceco Roman Kreuziger, quinto a 1'27", il campione in carica (per la squalifica di Contador) e Michele Scarponi, sesto a 1'36". Salvo sorprese sempre possibili, sul gradino piu' alto del podio di Milano dovrebbe salire uno di questi cinque 'big', con Hesjedal che però non sembra avere ancora la stoffa per reggere sulle vere salite. Basso, pur limitandosi a far lavorare sodo la Liquigas senza alcun tipo di acuto, sembra avere davvero le carte in regola per ripetere le vittorie del 2006 e del 2010. Scarponi ha speso di più ma puo' vantare la collaborazione totale di Damiano Cunego, che si è messo al servizio del compagno senza dar vita ad uno scomodo dualismo, come capitò nel 2004, allorché andò a vincere il Giro suscitando l'ira di Simoni. L'oscar della delusione cocente va a Frank Schleck: il lussemburghese della RadioShack-Nissan si è ritirato ieri (così come il campione italiano Giovanni Visconti) per un dolore alla spalle causato da una caduta 'fantasma', non documentata dalle immagini e smentita da Rasmussen, chiamato direttamente in causa dal fratello maggiore di Andy. Tra i pochi velocisti rimasti in corsa merita un plauso Mark Cavendish, autore di tre sprint da manuale (Herning, Fano e Cervere) e deciso ad onorare sino in fondo la sua maglia iridata e quella rossa della classifica a punti.
I trionfi italiani fin qui sono stati tre: Tiralongo a Rocca di Cambio, Ferrari a Montecatini Terme e Rabottini, ieri, a Pian dei Resinelli, un'impresa che gli ha fatto indossare anche la casacca azzurra di miglior scalatore. Domani, martedì, si riparte la 16esima tappa, la Limone sul Garda-Falzes di 173 chilometri. Nonostante il percorso sia in leggera salita, i corridori non dovranno affrontare alcun Gpm, per cui è facile ipotizzare un arrivo adatto ai pochi velocisti che hanno resistito alle fatiche dell'ultimo fine settimana. Rifornimento a Ora (Km. 85), Traguardo Volante a Bressanone (Km 144,2), poi verso Falzes unico strappetto degno di nota che però non dovrebbe impensierire le squadre degli sprinter. Ultimi duemila metri pianeggianti, per cui solo il maltempo o un attacco deciso potrebbe rovinare l'atteso festival delle ruote veloci.