Tony Arzenta

TONY ARZENTA di Duccio Tessari – I/F – 1973 – 100’ Con ALAIN DELON, CARLA GRAVINA, RICHARD CONTE, GIANCARLO SBRAGIA Impossibile abbandonare certi ambienti come quelli di un’organizzazione criminale che ha agganci in mezza Europa. Tony Arzenta (Delon) tenta di farlo, lui è stanco di fare il killer di professione e intende passare il resto della sua vita a godersi moglie e bambino. Ma i suoi ex datori di lavoro non sono d’accordo e decidono di eliminarlo, piazzando una carica di tritolo sotto la sua auto. Per una tragica casualità, a perire nell’esplosione sono la moglie e il figlio di Tony. Con il cuore a pezzi e la rabbia nel resto del corpo, a Tony non resta che percorrere le varie tappe che portano alla vendetta. La mattanza inizia ad Amburgo, prosegue poi a Parigi dove, con l’aiuto di Sandra (Gravina), Tony fa fuori il rappresentante francese dell’organizzazione. Da Parigi vola a Copenaghen e lì, con la complicità dell’amico Luca Dennino (Sbragia), Tony uccide ancora. Non rimane che Nick Gusto (Conte), il quale tenta un aggancio con Tony per convincerlo a desistere dal suo proposito. Attento Tony, potrebbe essere una trappola. Fra gli anni Sessanta e Settanta ci sono stati registi e/o film italiani cosiddetti “di genere”, che poco o nulla ebbero da invidiare ai loro “parigrado” francesi e in qualche caso anche americani. “Tony Arzenta” è un esempio. La presenza di Delon suggella la santa alleanza fra il polar francese e il poliziottesco italiano e tale unione è battezzata da Conte, icona del noir americano, genere che Tessari omaggia con la morte della famiglia di Tony in una sequenza praticamente identica a quella girata da Fritz Lang nel suo “Il grande caldo”. Delon, che in questo film ha chiesto di non servirsi di controfigure, capeggia questo cast da urlo che annovera, oltre ai menzionati, tanti altri grandi attori e alcune simpatiche apparizioni. Roger Hanin, Anton Diffring (a proposito di Diffring vi invitiamo a leggere la scheda di “Gli eroi di Telemark”), Umberto Orsini, Marc Porel, Lino Troisi, Corrado Gaipa, Ettore Manni, Silvano Tranquilli, Erika Blanc. In parti più defilate Stella Carnacina, “meteora” degli anni Settanta che nel film di Tessari è una DJ di un locale parigino e Maria Pia Conte, segretaria di Hanin. A proposito di quest’ultima, contrariamente a quello che si può pensare, fra lei e il grande Richard non c’era nessuna parentela, in compenso la Conte era la moglie di Fernando Di Leo, il re dei nostri noir. Tutto torna. Umberto Berlenghini