13-07-2010
Casar, la zampata giusta
A Saint-Jean-de-Maurienne Schleck in maglia gialla. Cunego paga la fatica e sbaglia la volata. Evans fuori classifica
Il francese Sandy Casar affonda la zampata a 150 metri dall'arrivo e si beve in un sol colpo Damiano Cunego, che dopo una corsa esemplare paga lo sforzo degli strappi de la Madalene, e va a vincere la frazione odierna. All'italiano sono mancate le gambe. gambe che hanno retto a Schleck e Contador (protagonisti della giornata). Sulle spalle di Schleck la maglia gialla. Basso perde 5'09" da Schleck e 4'28" Contador. Troppo ma a discolpa del corridore della Liquigas c'è il fatto che è rimasto solo.
L'altra notizia del giorno è che dopo Armstrong tocca a Evans a 9km dal gpm della montagna del col de la Madalene. Cadel sveste la maglia gialla e saluta i sogni di podio a Parigi. Ancora un crollo per chi veste la maglia gialla che sembra portare sfortuna a chi la indossa (almeno a rileggere gli arrivi e i primati di classifica fin qui archiviati). La cima alpina miete un'altra vittima ed esalta il duello Schleck-Contador antipasto gustoso di questa tappa alpina che preannuncia per il futuro del tour giorni caldi non solo dal punto di vista climatico.
Le Alpi dicono anche che non c'è nulla di scritto e forse queste tappe sono state un pò sottovalutate. Probabilmente se si fosse invertito l'ordine i crinali italo francesi avrebbero fatto la differenza. Ipotesi a parte questo tour lascia molti corridori sul campo. Basso che anche oggi ha cercato la regolarità piuttosto dello spunto misura secondo dopo secondo i suoi sforzi. Gli errori di valutazione a questo punto sono fatali specie quando si rimane soli come è successo a lui ma non ce la fa a contenere lo svantaggio.
Come detto a 9 km dal gpm Evans perde 9 minuti e 36 secondi. Questo dato la dice lunga sull'asperità della salita e sulle energie che quando finiscono spengono la luce. Le lacrime e i singhiozzi di Cadel parlano da sole. Ancora lacrime ma con senso diverso. Dopo quelle di gioia di Cavendish l'emozione che il tour procura è anche quella del rimpianto e della delusione quella che si è letta sul volto di Evans oggi (chiude a 7'47" da Schleck). In questa giornata significativa evidenziato con doppio tratto il nome di Cunego che sceglie tempi e modi adatti alla tappa e alle sue caratteristiche.
Sulla discesa, scavallata la vetta della Madalene (il gpm è stato vinto da Charteau), l'assetto della gara vede in testa il quartetto Casar, Charteau, Sanchez, Cunego quindi dietro a circa 1'30" Schleck e Contador con Moreau in scia. Ancora più in Sanchez(Samuel) ci prova ma a 10 km dal tragurdo lascia ogni speranza.
Si tira a tutta. Schleck e Contador mangiano metri e secondi sugli uomini in testa a 5km si portano a 50". Si stravolge il finale. A 2 km schleck e Contador con cambi regolari si portano a ridosso della testa della corsa. Dopo 202 km si riapre il discorso della fuga. Questo è il bello del ciclismo.
Si entra nell'ultimo chilometro e ci si ricompatta. E' uno sprint a sette. Il traguardo è in leggera salita (gli ultimi 450metri). Cunego sta in buona posizione. Prima della curva a sinistra parte Casar e anticipa Cunego vincendo la tappa. Peccato per Damiano che ha utilizzato un rapporto troppo duro nello scatto finale e una leggera tiratina di orecchie a chi a previsto una curva chiusa a 25 metri dal traguardo. Una cosa unica e strana mai vista - come dice Beppe Conti - al tour de France.
Pietro Plastina